CENTRO PREVENZIONE SALUTE MENTALE DONNA

Responsabile: dr. Elvira Reale

 

I DISTURBI TIPICI DELL'ADOLESCENZA

Da questa età comincia la prevalenza dei disturbi psichici nella popolazione femminile

 

CODIFICHE DIAGNOSTICHE ASSUNTE DAL DSM IV

E RIVEDUTE NELLA PRATICA CLINICA

IN ORDINE DI MAGGIORE FREQUENZA:

ANSIA E DEPRESSIONE, DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE

 

 

DISTURBI D’ANSIA

 

Ansia generalizzata:      preoccupazione + irrequietezza

                                       durata  almeno 6 mesi

 

Disturbo d’ansia NAS:   disturbo misto ansia + depressione

                                       durata  almeno 1 mese   

 

Fobia sociale:                  evitamento delle relazioni extra-    familiari

 

Disturbo compulsivo- ossessivo:                       sostituisce il disturbo ossessivo-compulsivo, indicando con ciò la maggiore frequenza dei comportamenti ripetitivi.

 

Attacco di panico:          sostituisce il disturbo di panico i cui criteri del tempo e della ripetitività  in adolescenza non sono soddisfatti    

 

I Disturbi d’Ansia rappresentano alcuni dei più comuni disturbi in età adolescenziale con una prevalenza nel corso della vita di circa il 10% (Essau et al., 1999).

            Dagli studi epidemiologici e clinici passati in rassegna risulta, infatti, che la maggior parte dei disturbi classificati come Disturbi d’Ansia iniziano a manifestarsi e si sviluppano nell’adolescenza e in età giovanile, inoltre, sono più frequenti nella popolazione femminile rispetto a quella maschile (American Psychiatric Association, 1999).

L’età adolescenziale e il sesso femminile sono indicati dagli epidemiologi come fattori di rischio per i Disturbi d’Ansia più frequenti.

  

 

DISTURBI DEPRESSIVI

 

Disturbo depressivo

 NAS:                             Associa Ansia e umore depresso

                                      Durata: almeno due settimane
                                      Sintomi numero: almeno 2/5

                                       Sintomi  prevalenti: incapacità

                                                                           disistima

                                                                            inibizione.

 

Disturbo depressivo

Minore:                                 sostituisce la Distimia ed è indicato per identificare una condizione preminentemente depressiva in adolescenza.

                                              Durata: superiore ad un mese.

 

 

Dagli studi epidemiologici esaminati risulta che la percentuale di donne che hanno sofferto di depressione in periodi della loro vita varia dal 2% al 25% e la differenza nell’incidenza della depressione tra uomini e donne si rende evidente già nell’adolescenza.

Recenti ricerche su popolazioni di teenagers di sesso femminile indicano una prevalenza  (casi per un anno) di circa il 17% di disturbi ansiosi depressivi (Visconti, 1997).

            In particolare i risultati di alcuni studi epidemiologici sulla depressione nella popolazione generale mostrano un crescente aumento della prevalenza della depressione e indicano le donne adulte e giovani come fasce di popolazione a rischio più elevato rispetto alle altre fasce. Un recente lavoro di ricerca epidemiologica condotto presso l’Harvard Medical School e il Massachussetts General Hospital di Boston (USA) sull’andamento della prevalenza della Depressione mostra un aumento del 5% dal 1970 al 1992 che ha interessato in particolare le donne più giovani (Murphy et al, 2000).

Conferme, sull’alta prevalenza della Depressione nelle donne adulte e adolescenti, provengono anche da numerosi ricercatori che si sono occupati delle differenze di genere nelle sindromi psichiatriche.

            Tra questi citiamo Susan Nolen Hoeksema (Nolen-Hoeksema, 1990) che ha analizzato uno studio condotto nell’80 dal National Institute of Mental Health su 9453 persone in tre città degli Stati Uniti alle quali era stata somministrata la "Diagnostic Interwiew Schedule".

            Dai dati risulta che la percentuale di donne, con una diagnosi di depressione emessa nei sei mesi precedenti la somministrazione dell’intervista, è più alta (4%) di quella degli uomini (1,7%) al di là dell’età dei soggetti intervistati. La Nolen aggiunge che la differenza rispetto al sesso, per quanto riguarda i sintomi depressivi, non emerge nell’infanzia e nella preadolescenza.

                     Nell’adolescenza, invece, la variabile di genere diventa significativa: la percentuale di ragazze con depressione risulta più alta rispetto a quella dei coetanei maschi.

 

 

 

 

DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE: Criteri diagnostici del DSMIV

 

 Anoressia Nervosa (AN);

a)                         rifiuto di mantenere un peso corporeo nella norma con peso al di sotto del 15% rispetto a quello minimo per l’età e la statura

b)                         paura intensa di aumentare di peso, anche se si è sottopeso

c)                         distorsione della percezione corporea o ruolo importante del peso e della figura fisica nel determinare la valutazione di sé

d)                         amenorrea (assenza di tre cicli consecutivi).

 

 Bulimia Nervosa (BN)   

 a)                         presenza di abbuffate compulsive

b)                         attivazione di comportamenti compensativi inappropriati per evitare l’aumento di peso (vomito autoindotto, abuso di lassativi e/o diuretici)

c)                         frequenza delle abbuffate e delle condotte compensatorie di almeno due volte la settimana negli ultimi tre mesi

d)                         ruolo importante del peso e della figura fisica nel determinare l’autostima

e)                         il disturbo non si verifica esclusivamente in caso di Anoressia Nervosa.

Disturbi del Comportamento Alimentare non altrimenti specificati (DANAS).

Le forme di Anoressia e Bulimia che rispondono solo ad alcuni ma non a tutti i criteri nosografici richiesti sono classificati come disturbi non altrimenti specificati.

 

 

        L’Anoressia nervosa (AN) e la Bulimia nervosa (BN) sono indicate dalla letteratura scientifica, come patologie quasi esclusivamente femminili che esordiscono e si manifestano prevalentemente nell’adolescenza e presentano un andamento crescente dei livelli di incidenza.

Selvini Palazzoli (1998), in un recente lavoro di ricerca clinica sui disturbi dell’alimentazione, li definisce “malattie sociali” che si manifestano nelle ragazze con una frequenza di circa dieci volte maggiore rispetto ai maschi. Secondo l’autrice i disturbi alimentari rappresentano l’attuale “male delle donne” che nel secolo scorso era invece rappresentato dall’isteria.

Al di là degli specifici orientamenti di ciascun settore, gli studi scientifici sui disturbi dell’alimentazione concordano nel segnalare come principali fattori di rischio di insorgenza di quei disturbi il genere femminile e l’età adolescenziale e giovanile.

          

             Superata ormai la posizione imperante nella prima metà del 1900 secondo la quale l’Anoressia Nervosa doveva essere considerata solo un disturbo da insufficienza globale dell’ipofisi (Cuzzolaro,1991), la ricerca biologica spiega la peculiarità di genere e l’età con la maggiore complessità dello sviluppo puberale femminile rispetto a quello maschile.

            Le funzioni ormonali e le loro connessioni con i meccanismi cerebrali predisporrebbero le adolescenti a disordini nella regolazione  della nutrizione.

            La ricerca psicosociale considera importanti non tanto i cambiamenti ormonali della pubertà quanto piuttosto le trasformazioni morfologiche dovute allo sviluppo puberale (Apfeldorfer, 1996). L’evidenza di queste trasformazioni  sarebbe molto più alta nelle adolescenti femmine che nei maschi e orienterebbe l’attenzione delle ragazze sul proprio corpo, contribuendo a produrre un altro fattore di rischio: la preoccupazione eccessiva per il peso corporeo.